La ripresa degli ordinativi interni traina la manifattura lombarda

Nel secondo trimestre dell’anno, la produzione industriale lombarda registra una crescita dello 0,4%, confermando la capacità di tenuta del sistema manifatturiero regionale in un contesto economico ancora incerto e segnato da tensioni geopolitiche. Col segno più anche l’artigianato che mostra un aumento più contenuto ma comunque positivo (0,2%). A sostenere l’espansione è soprattutto la ripresa della domanda interna (+0,5%) affiancata da una domanda estera in crescendo rispetto al già positivo andamento del trimestre precedente. La rinnovata facilità di accesso al credito poi, in particolare per le imprese più strutturate, ha contribuito a incentivare gli investimenti e a rafforzare il mercato.  Secondo i dati dell’Osservatorio congiunturale di Unioncamere Lombardia, l’incremento della produzione è accompagnato anche un aumento di fatturato pari al +0,5%. Le imprese indicano come principali driver di crescita per i prossimi mesi la riduzione dei costi delle materie prime e la progressiva ripresa dei consumi domestici. Rispetto all’anno precedente la crescita è dello 0,6% dove anche il fatturato avanza dell’1,4%, confermando una traiettoria positiva rispetto al rallentamento dei trimestri precedenti. Sul fronte dell’occupazione, si osserva un saldo positivo tra ingressi e uscite pari a +0,3%. Si riduce ancora il ricorso alla cassa integrazione, in particolare nei settori che nei trimestri scorsi avevano mostrato maggiori difficoltà. Tra i più dinamici spiccano i minerali non metalliferi (ad.es vetro, prodotti refrattari, ceramica, cemento, calce, gesso) con una crescita annua della produzione del 7% ancora trainati dalle buone performance del settore edile, seguiti da abbigliamento e pelli-calzature, in ripresa dopo una fase prolungata di contrazione. All’opposto, il settore più in difficoltà rimane quello del tessile con cali consistenti su tutti gli indicatori. Anche gomma-plastica, carta-stampa e mezzi di trasporto evidenziano performance negative, quest’ultimi soprattutto in relazione agli ordini esteri.  A livello dimensionale, le imprese più grandi mostrano i risultati migliori (+1,6% produzione), trainate dalla domanda interna. Le medie imprese crescono dello 0,7%, mentre le microimprese restano sostanzialmente stabili.  Segnali positivi, ma più deboli, arrivano anche dal comparto artigiano dove la produzione è in crescita del +0,2% e il fatturato è stabile (dati congiunturali). Il dato tendenziale conferma una variazione annua della produzione pari allo 0,3%. Gli ordini esteri crescono del 3,8% a/a, segnale incoraggiante per un comparto che, pur guardando con attenzione ai mercati internazionali, non riesce ancora a sfruttarli con una quota del fatturato estero sul totale ferma al 6,8%. In crescita il settore siderurgico e alimentare, mentre gomma-plastica, carta-stampa e tessile restano in affanno. L’occupazione rimane stabile, con un tasso di utilizzo della CIG contenuto ma in lieve aumento.

Approfondimenti nei report pubblicati sul sito di Unioncamere Lombardia